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La Festa del Redentore

Uno degli eventi più famosi ed apprezzati di Venezia è la Festa del Redentore, che da oltre quattro secoli si tiene il terzo fine settimana di luglio e vede coinvolta l’intera cittadinanza.

Per i veneziani partecipare è d’obbligo, ancora meglio se in barca: molti navigano lungo il bacino di San Marco e il Canale della Giudecca a bordo di imbarcazioni illuminate a festa, sebbene sia possibile prendere parte ai festeggiamenti anche in città.

IL PROGRAMMA DELL’EVENTO

Ogni anno l’evento ha inizio il terzo sabato di luglio, con la benedizione del Patriarca di Venezia alla Basilica del Redentore, nell’isola della Giudecca, e l’apertura del ponte votivo galleggiante che collega l’isola al resto della città. Diversamente dalle edizioni precedenti, tuttavia, quest’anno la celebrazione religiosa sarà anticipata a venerdì, come si legge nel sito del Comune.

La tradizione vuole che il sabato sera vengano organizzate cene in compagnia con le specialità della cucina veneziana, accompagnati ovunque da musica, balli ed eventi collaterali.

Alle 23.30 si giunge alla parte più attesa della serata: lo spettacolo pirotecnico del Redentore, che illumina il Bacino di San Marco, Palazzo Ducale, le colonne dei Santi Marco e Todaro, e l’isola della Giudecca. I fuochi d’artificio ammaliano gli spettatori con colori, luci ed effetti speciali, che rendono inimitabile la vista di Venezia in notturna.

Dopo lo spettacolo pirotecnico i festeggiamenti in barca continuano fino a tardi, lungo il Canal Grande o al Lido, dove ammirare l’alba sulla spiaggia.

Il giorno seguente l’evento prosegue con la Regata del Redentore: una competizione tra imbarcazioni a remi, che si svolge lungo il Canale della Giudecca. Infine, la Santa Messa Votiva presso la Chiesa del Redentore conclude ufficialmente i festeggiamenti.

LA STORIA

La festa del Redentore venne istituita per la prima volta nel luglio 1577, in concomitanza con l’edificazione della Basilica del Redentore all’Isola della Giudecca.

Pochi anni prima Venezia visse uno dei periodi più neri della storia: un’epidemia di peste, scoppiata nel 1575, flagellò la popolazione mietendo oltre 50.000 vittime tra cui il pittore Tiziano Vecellio. Secondo la tradizione cristiana, le intense preghiere dei cittadini e il voto del Doge Alvise Mocenigo, che giurò di ergere una splendida basilica qualora Venezia si fosse salvata dal totale annientamento, fecero terminare la pestilenza.

Nel 1577, dopo due anni di epidemia, il Doge tenne fede al suo voto ed indisse un concorso per l’edificazione della futura Basilica del Redentore, vinto da Andrea Palladio. Con l’inizio dei lavori di costruzione, nella terza domenica di luglio di quell’anno, venne eretta provvisoriamente una chiesetta in legno collegata a una passerella galleggiante che univa l’isola della Giudecca a Venezia. Su di essa sfilarono in processione tutti i cittadini, compresi il Doge e i membri delle Confraternite religiose, e delle Scuole delle Arti e dei Mestieri. In ricordo di questa cerimonia, anche oggi viene installato il ponte votivo del Redentore, che attraversa il canale della Giudecca nelle giornate dei festeggiamenti.

Il moderno Redentore integra le cerimonie religiose con l’incredibile spettacolo pirotecnico e la Regata, nonché con i numerosi eventi musicali e danzanti che ravvivano la città durante tutto il fine settimana.

Oggigiorno attira migliaia di turisti da tutto il mondo, interessati a vivere in prima persona una delle più antiche tradizioni di Venezia, in un weekend sospeso tra sogno e realtà, coronato da uno strepitoso spettacolo di fuochi d’artificio.